martedì 7 febbraio 2012

Nubi di Ghiaccio

Forza che passa...
Tutti pronti, tra poco è Marzo!!!
Sta per iniziare, l'emozione di una bella stagione di regate con picco Olimpionico già si senteeee!!!!

Nubi di ghiaccio                      

Precipitazione del ghiaccio
Nubi di goccioline evaporano continuamente dai fianchi (non altrettanto alla sommità a causa della presenza dello strato stabile sovrastante). L’evaporazione raffredda l’aria e produce di conseguenza moti ascendenti e discendenti che continuano a mescolare la nube con l’aria insatura circostante. Ciò non accade per le nubi di ghiaccio le quali debbono inizialmente essere formate da goccioline al livello di saturazione dell’acqua e quindi ghiacciare. Dal momento che i cristalli esercitano una pressione di vapore più bassa delle goccioline essi tendono a crescere, non ad evaporare, dopo il ghiacciamento e possono sussistere per ore in equilibrio con l’aria intorno. Sono trascinati fuori dalla nube dai moti dell’aria sotto forma di scie che sembrano fibre o capelli e, se l’aria è sufficientemente umida, possono crescere fino a dimensioni che rendono la loro precipitazione (fallout) un fenomeno evidente all’occhio.
L’effetto del ghiacciamento  è visibile con una grande varietà di manifestazioni quando le nubi castellatus iniziano a ghiacciare. Se la temperatura dell’aria è all’interno dell’intervallo -5÷-20°C alcune delle goccioline possono ghiacciare e poi crescere rapidamente in presenza di tutte quelle non ghiacciate e cadere fuori dalla nube sotto forma di strisce ghiacciate (virga, cirrus streak o fallstreak). Queste hanno l’aspetto di fibre anche se sono in realtà strisce di particelle ghiacciate in caduta. Quando c’è un pò di shear nell’aria sottostante al castellatus allora la streak mostra una serie di volute. Tali volute assumono la forma di piccole onde o di mamma a seconda delle variazioni di umidità nello strato attraverso il quale le streak sono in caduta, in quanto le particelle possono cadere più rapidamente a causa dell’accrescimento oppure più lentamente se evaporano gradualmente in una massa d’aria appena insatura. Se il castellatus è molto freddo (ca. -30÷-45°C) il ghiacciamento può essere molto rapido, cosí rapido che talvolta non è possibile avere l’evidenza dell’iniziale nube di goccioline. È riconosciuto che i cristalli di ghiaccio non formano direttamente dal vapore e che è sempre necessario raggiungere la saturazione dell’acqua e la formazione di goccioline. Le goccioline ghiacciano spontaneamente a -40°C o anche meno e grandi gocce ghiacciano senza l’aiuto di nuclei di ghiacciamento a diversi gradi sopra i -40°C. I cristalli formati di fresco in aria libera crescono rapidamente e cadono abbastanza velocemente da formare le streaks.

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