Chi se l'aspettava? Una barca sempre costante nelle prime posizioni, a cui pochi però davano credito. Forse anche
Dario Levi,
Andrea Casale e Stefano Lagi pensavano che questa non sarebbe stata la volta buona. E invece... Hanno fatto al meglio ciò che ognuno sa fare, senza mai disunirsi. Un team solido, con ruoli estremamente chiari, una totale dedizione all'obiettivo e nessuna gelosia. Questo spesso è il segreto dell'amalgama vincente! Il bello di coloro che conoscono la vittoria, è che sanno rendere al meglio quando la vittoria è vicina. Un inizio incerto (11), poi una serie impressionante in una Gold Cup così livellata (2-4-3-2-4) fino al 10 in sicurezza dell'ultima prova con ventone per il Fremito D'arja. L'ultima agonia in attesa del termine ufficiale delle ostilità, poi la gioia, insperata e grande, quella di chi sa d'aver fatto davvero il massimo. Per noi, che abbiamo visto nascere quest'equipaggio e l'abbiamo visto crescere nei molti allenamenti fatti, a Genova aeroporto e poi un po' ovunque, è stata una grande gioia, da tifosi. Per Andrea, che ha creduto in Quantum e si è sacrificato. Ragazzi, questo è bravo davvero. Per Dario, che ha sopportato il doppio ruolo di Andrea con pazienza e ha timonato davvero bene. Per Stefano, che ha lavorato sodo e si è dimostrato un professionista a tutto tondo.
Va detto che è stato un campionato difficile. Le giornate d'allenamento programmate sono state quasi inutili, le condizioni meteo (pioggia, ondona, ventone o bonaccia piatta) non hanno quasi mai permesso di testare i materiali e gli equipaggi, soprattutto quelli di nuova formazione. Questo spiega le performance non esaltanti di tattici come Tommaso Chieffi (con Giancarlo Capolino, solitamente nelle prime posizioni agli appuntamenti importanti) o Vasco Vascotto (con il neo armatore Pasquale Orofino). Protagonista della prima giornata è stato Mascalzone Latino di Onorato Jr, Bressani e Michetti, poi poco performante nelle due prove di vento leggero (chiude 5).
Molto bene in generale, anche se ha perso qualche punto di troppo in un paio di prove cruciali, l'ottimo Candida di Marinelli-
Brcin-Mangialardo. Hanno vinto la prima e l'ultima prova, e hanno finito per vincere nettamente le Audi Sailing series. Peppu vende la barca, ed è un peccato.
Vero contendente per la vittoria finale è stato Karma di Enrico Pegoraro (finalmente ai livelli dimostrati sull'X-35... Forse per il corredo full Quantum?) con i fortissimi Michele Paoletti e Andrea Bussani, che ha visto sfumare il titolo per un tocco di boa nell'ultima prova. Quarto Leviathan di Albertini-Favini-Di Maio-Masotto, che ha avuto anche una chance di fare benissimo. Andare in quattro? Secondo me bisogna pensarci attentamente. Molto bene anche Stig, il campione uscente, che ha dimostrato che la vittoria americana non era giunta per caso. Alessandro Rombelli, Jonathan McKee e Giorgio Tortarolo, anche alle prese col service Melges, hanno fatto una serie di tutto rispetto, con qualche "buco" di troppo. Sfortunatissimo il Notaro Luca Domenici, con il genero Benedetto Giallongo (l'armatore del Value Team dominatore della classe per molto tempo) e Lorenzo del Rio. Disalberamento in bolina, dunque senza colpa, quando si potevano giocare il podio nell'ultima prova, in condizioni a loro favorevoli.
Peccerè (De Falco-Giordano-Vigo), forse ancora un po' acerbo in condizioni complicate, ha dimostrato la solita grande velocità e ha portato il suo gennaker azzurro sempre bene avanti. Nono Turnover, che tra scarsa forma del terzetto, stanchezza e malanni vari non si è riuscito ad esprimere, eccezion fatta per la vittoria nella quinta prova. E' stato il grande protagonista della stagione, ha solo steccato l'ultimo appuntamento, ma succede. Decimo 3Menda di Federico Albano, Giulio Desiderato, Andrea Trani e la Weber, un po' in difficoltà nelle prove di vento leggero probabilmente per il peso equipaggio sopra la media, ma ormai a un passo dal grande risultato. Per quanto riguarda i Corinthians, vittoria dei sempre bravissimi Dutto-Zeni, e ottime prove anche di Hanneken (Anichini-Simoncelli).
Infine, le nostre vele. Una vigilia di campionato difficile per noi ma soprattutto per chi ha scelto le nostre vele, decimate alla stazza (insieme a varie altre per la verità) a causa sia di alcune nostre imprecisioni, sia di un'interpretazione del regolamento particolarmente restrittiva. Ciò che in USA passa tranquillamente, qui si è dovuto rifilare. Bisogna rifletterci per bene, non ci possiamo permetterci due classi diverse al di qua e al di là dell'Atlantico. Passata la tempesta e grazie alla pazienza di tutti, poi le vele hanno dimostrato di essere come sempre velocissime. 1,2,3,6,7,8,10 con inventario completo Quantum nella Gold Cup sono significative, così come 1,3,4,8,9,10 delle Sailing Series. Promettiamo che non ci fermeremo (le idee già le abbiamo) e cercheremo di evitare problemi di stazza in futuro. Grazie a tutti! Vittorio